Le prime indagini di Dorian Bayley


Ombre

Racconto premiato come finalista del concorso Gold crime, premio De Filippis

Londra, 1854

Venerdì 3 marzo. Ore 4:00 del pomeriggio

Arnold Mason balzò fuori dal teatro come un animale in fuga, conscio che la sua vita era in serio pericolo. Il proprietario del locale se lo vide piombare addosso mentre stava rientrando dopo aver sbrigato una commissione; riuscì a evitarlo scostandosi di colpo e facendo cadere in terra alcuni cartoni che stringeva tra le mani.

L’attore percorse Emery Hill e svoltò a sinistra all’incrocio con Francis Street. Si ritrovò immerso in una miriade di visitatori che affollavano il mercatino di stoffe e antiquariato, ma non rallentò la corsa. Cercò di schivarne il più possibile maledicendo gli organizzatori per aver messo in piedi quell’evento inutile. Un uomo ben vestito, intento a osservare l'orologio da taschino attraverso il suo monocolo, venne investito e si ritrovò steso sul banco del venditore in un fracasso di oggetti caduti in terra.

Uscito da Francis Street le vie si presentavano più sgombre ma il fiato corto lo costrinse a rallentare il passo. Era certo che un uomo giovane e in forma sarebbe stato in grado di inseguirlo senza farsi seminare, così decise di non mollare e raccolse le ultime forze rimaste. Per quanto stesse cercando di mantenere i nervi saldi, avvertiva la sua parte irrazionale farsi dominante.

Violò una segnaletica di divieto di accesso, scavalcò un cancello e si ritrovò all’interno di un cantiere chiuso; prima di proseguire si piegò sulle ginocchia cercando di recuperare qualche energia. Era invaso da pensieri cupi che aleggiavano nella sua mente; si immaginò sotto un cumulo di terra fredda e un brivido di terrore lo colse allo stomaco.

Non era così che doveva andare, maledizione!” imprecò con i denti serrati dalla rabbia.

Ispezionò la zona voltandosi di tanto in tanto per assicurarsi di essere solo, poi rallentò il passo ed entrò in un palazzo in costruzione, dove si acquattò nel punto più buio.

Il cantiere era un enorme cratere destinato a un’area commerciale; sembrava avere una sola entrata e questo, pensò, gli garantiva un piccolo vantaggio.

Appoggiò la nuca alla parete e chiuse gli occhi in cerca di un’idea.

Chi c’è qui, fatti vedere in faccia”.

La voce roca di un uomo echeggiò all’entrata dell’edificio; il sole alle spalle lo faceva apparire come una massiccia sagoma nera.

Lo scrutò silenzioso mentre avanzava con passi pesanti; colto dal panico e senza più vie di fuga decise di prepararsi allo scontro; fece scivolare la mano destra in tasca e il contatto con il manico del coltello fu l’unico appiglio per non recidere anche l’ultimo filo di speranza.